Dimora storica a Villa d'Adda vicino a Milano e Bergamo

Villa Teodolinda dimora storica

Villa Teodolinda è una dimora del XII secolo con ampliamenti risalenti al XV secolo. Nata come abitazione per un ufficiale dell'esercito del Colleoni, inviato per presidiare il confine tra Milano e Bergamo, nel corso dei secoli ha assunto varie funzioni. Nel novecento, fino agli anni 60-70 è stata anche adibita a luogo di ritrovo ed osteria. Dopo anni di abbandono, nel 1994 è stata comprata dall'attuale proprietà ed è stata completamente ristrutturata con gran rispetto per la sua architettura e la sua storia.

La location è situata nel comune di Villa d’Adda (Bergamo - Lombardia) sui colli bergamaschi prospicienti l’Adda, al confine con la Brianza. Nella storia di Villa d'Adda sono riportati cenni della sua esistenza già nel 1320.

Lo storico ballatoio di Villa Teodolinda risalente al Medioevo Lo storico ballatoio di Villa Teodolinda risalente al Medioevo

Storia di Villa d'Adda

Nel 1320 si parlagià di una dimora dove viveva il Capitano Giovanni Colleoni

L'antica storia di Villa d'Adda (tratta dal sito del comune):

Le prime testimonianze scritte risalgono all'alto medioevo: nell'anno 856 è documentata la famiglia feudale Da Villa, nel 941 vengono ricordati l'azienda agraria (curtis) e il castello. Gran parte delle località oggi esistenti appare a partire dal XII secolo: accanto ai Da Villa si trovano infatti insediate numerose altre famiglie dotate di cospicui patrimoni e residenze fortificate con circuiti in pietra e torri.

Il prevalere delle esigenze difensive avrebbe determinato un caratteristico paesaggio, fittamente dominato dalle emergenze fortificate, in parte ancora leggibile. In quel contesto complesso e conflittuale si colloca l'intervento del Comune di Bergamo dell'11 luglio 1193, con il quale Villa d'Adda veniva riconosciuta Borgo Franco, i suoi abitanti equiparati a quelli della città e beneficiati delle rendite di un mercato settimanale.

La particolare condizione istituzionale si sarebbe conservata fino al Trecento e si esprimeva in un organismo comunale compiuto, con le figure del Console, del tesoriere (Caneparius) e delle guardie agricole (Camparios); nel 1320 si stipendiava anche un'autorità militare, il Capitano Giovanni Colleoni.

Come i paesi vicini, Villa d'Adda non potè sottrarsi alla quotidiana violenza delle lotte di fazione; nel 1398 ospitò l'esercito ghibellino e impedì il passaggio dell'Adda a Giovanni Acuto, ma subì ripetuti incendi e devastazioni da parte dei Guelfi di Val San Martino.

Con la definitiva pacificazione ed il passaggio alla Repubblica di Venezia (1428) si ristabilirono i rapporti sociali, aprendo un periodo di rinnovato impegno e di ripresa economica, tangibilmente espresso nella ricostruzione di Sant'Andrea.

La comunità fu vivamente partecipe alle inquietudini religiose del XV secolo, con il tentativo di insediare (1523) i Terziari Francescani e con la costituzione della chiesa di San Giovanni, cui si doveva associare un ospedale. Villa d'Adda fu sempre il maggiore Comune dell'Isola: nel 1590 contava 688 abitanti, 800 nel 1610, 1200 nel 1815.

Decimata dalla peste del 1630, conobbe una nuova ripresa economica nel XVIII secolo, fondata sulla specializzazione nella bachicoltura e nella filatura della seta. Nel XIX secolo vi si contavano nove filande, che occuparono la maggior parte della popolazione fino agli inizi del secolo successivo.